VITAMINA K2 MK4 IN ASSOCIAZIONE AL PROTOCOLLO COIMBRA NELLA SCLEROSI MULTIPLA
- Regolazione del metabolismo nervoso: studi hanno evidenziato che la K2 MK4 può influenzare la sintesi di alcune proteine Gla coinvolte nella protezione neuronale e nella stabilità delle membrane cellulari [2].
- Effetto antiossidante e antinfiammatorio: vi sono indicazioni sulla capacità della vitamina K2 di modulare l’infiammazione, agendo su citochine e fattori trascrizionali proinfiammatori [2].
- Sostegno alla funzione mitocondriale: la K2 MK4 è stata proposta come cofattore essenziale per alcuni enzimi mitocondriali, favorendo la produzione energetica e riducendo il danno ossidativo [4].
- Evitare squilibri: alti dosaggi di vitamina D possono aumentare l’assorbimento di calcio; la K2 MK4 interviene nel dirigere il calcio verso le ossa e lontano dai tessuti molli, prevenendo così possibili effetti avversi [5].
- Amplificare gli effetti immunomodulanti: l’azione combinata di vitamina D e K2 potrebbe sostenere processi di rimodulazione immunitaria più profondi, coadiuvando la regolazione di citochine e cellule T autoreattive [2].
- Supportare la mielinizzazione: la vitamina K2 MK4, grazie ai possibili effetti positivi sulla sintesi di proteine Gla e sul metabolismo neuronale, potrebbe favorire la rigenerazione della mielina o quantomeno ridurne la perdita [2].
- Dendrou CA, Fugger L, Friese MA. Immunopathology of multiple sclerosis. Nat Rev Immunol. 2015;15(9):545-558.
- Ferland G. Vitamin K and the Nervous System: An Overview of its Actions. Adv Nutr. 2012;3(2):204-212.
- Ulrich Amon et al. Safety Data in Patients with Autoimmune Diseases during Treatment with High Doses of Vitamin D3 According to the “Coimbra Protocolâ€. Nutrients. 2022 Apr 10;14(8):1575
- Thijssen HH, Vervoort LM, Schurgers LJ, Shearer MJ. Menadione is a metabolite of oral vitamin K. Br J Nutr. 2006;96(4):525-531.
- Knapen MH, Jardon KM, Vermeer C. Vitamin K2 supplementation improves bone mineral density and bone strength in postmenopausal women. Arch Osteoporos. 2013;8:171.
PROTOCOLLO COIMBRA NEL CONTROLLO DELLA SMOLDERING INFLAMMATION E DEI BLACK HOLES?
Numerosi studi hanno posto l’accento sul ruolo della vitamina D non solo come semplice regolatore del metabolismo del calcio, bensì come immunomodulatore e antinfiammatorio evidenziando possibili benefici nella SM.
In particolare, si ipotizza che la vitamina D mitiga alcuni aspetti patogenetici della malattia, come l’infiammazione cronica “smoldering inflammation†e, potenzialmente, la progressione dei cosiddetti “black holesâ€.
SMOLDERING INFLAMMATION e BLACK HOLES
La SM è caratterizzata dalla presenza di linfociti T autoreattivi (in particolare Th1 e Th17) e linfociti B che riconoscono antigeni della mielina, innescando un danno ad ampie parti del SNC. Tradizionalmente, la SM è considerata come una malattia acuta a “recidive†(ricadute), ma studi più recenti hanno evidenziato che un processo infiammatorio cronico e silente può proseguire anche tra le ricadute cliniche. Questo fenomeno è stato definito “smoldering inflammation†e sarebbe alla base della progressione lenta e costante del danno neuronale che si osserva anche nelle forme secondariamente o primariamente progressive.
Un esempio di “smoldering lesion†consiste nelle lesioni croniche attive che presentano un anello di macrofagi e microglia attivati al loro margine (paramagnetic rim lesions), in grado di mantenere l’infiammazione locale per lunghi periodi. Tali lesioni, non sempre visibili sulle RM convenzionali, possono contribuire a generare un progressivo allargamento e una maggiore disfunzione tissutale, fino alla degenerazione assonale.
Sul piano radiologico, i black holes rappresentano aree di perdita tissutale severa, con riduzione della densità assonale e marcata demielinizzazione e sono evidenti in T1 come ipointensità . I black holes riflettono la distruzione assonale definitiva.
La presenza e l’accumulo di black holes stabili nel tempo correla generalmente con progressione della disabilità e con un peggior outcome clinico.
RUOLO DELLA VITAMINA D NELLA SM
Vitamina D e Smoldering Inflammation: Meccanismi Molecolari
La smoldering inflammation è un processo infiammatorio cronico e di basso grado che persiste anche nelle fasi progressive della SM. Questo tipo di infiammazione è guidato da una risposta immunitaria disregolata, che coinvolge sia il sistema immunitario innato che quello adattativo.
La vitamina D agisce su più livelli per modulare questa infiammazione:
1. Modulazione delle cellule T helper (Th) e T regolatorie (Treg):
La vitamina D inibisce la differenziazione delle cellule Th17, che sono fondamentali nella patogenesi della SM. Le Th17 secernono citochine pro-infiammatorie come l'interleuchina-17 (IL-17) e l'interferone-gamma (IFN-γ), che promuovono l'infiammazione e il danno tissutale. Allo stesso tempo, la vitamina D favorisce la differenziazione delle cellule T regolatorie (Treg), che svolgono un ruolo cruciale nel mantenere la tolleranza immunitaria e nel sopprimere le risposte autoimmuni. Le Treg producono citochine antinfiammatorie come l'interleuchina-10 (IL-10) e il fattore di crescita trasformante beta (TGF-β).
2. Inibizione delle citochine pro-infiammatorie:
La vitamina D riduce l'espressione di citochine infiammatorie come IL-6, TNF-α e IL-1β, che sono coinvolte nella perpetuazione dell'infiammazione cronica.
Inoltre, la vitamina D inibisce l'attivazione del fattore nucleare kappa B (NF-κB), un regolatore chiave della risposta infiammatoria.
3. Modulazione delle cellule della microglia:
Nella SM, la microglia (le cellule immunitarie residenti del sistema nervoso centrale) svolge un ruolo importante nella smoldering inflammation. La vitamina D riduce l'attivazione della microglia e la sua capacità di secernere citochine pro-infiammatorie, contribuendo a limitare il danno neuronale.
4. Effetti sulle cellule B:
La vitamina D inibisce la proliferazione delle cellule B e la loro differenziazione in plasmacellule, riducendo la produzione di autoanticorpi che possono contribuire all'infiammazione cronica.
Vitamina D e Black Holes: Meccanismi Neuroprotettivi
I black holes sono lesioni croniche osservate alla risonanza magnetica (MRI) che rappresentano aree di grave perdita assonale e danno tissutale irreversibile. La vitamina D può influenzare la formazione di queste lesioni attraverso diversi meccanismi:
1. Protezione degli oligodendrociti e promozione della rimielinizzazione:
La vitamina D stimola la produzione di fattori neurotrofici, come il fattore di crescita neuronale (NGF) e il fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF), che supportano la sopravvivenza degli oligodendrociti, le cellule responsabili della produzione di mielina.
Inoltre, la vitamina D promuove la differenziazione delle cellule precursori degli oligodendrociti, favorendo la riparazione della mielina danneggiata.
2. Riduzione dello stress ossidativo:
La vitamina D ha proprietà antiossidanti che contrastano i danni causati dai radicali liberi. Nella SM, lo stress ossidativo è un fattore chiave nel danno assonale e nella formazione di black holes. La vitamina D aumenta l'espressione di enzimi antiossidanti come la superossido dismutasi (SOD) e la glutatione perossidasi, proteggendo le cellule neuronali dal danno ossidativo.
3. Stabilizzazione della barriera emato-encefalica (BBB):
La vitamina D contribuisce a mantenere l'integrità della BBB, riducendo l'infiltrazione di cellule immunitarie nel sistema nervoso centrale. Questo limita il danno infiammatorio e la formazione di lesioni croniche.
Sulla base dei meccanismi molecolari e neuroprotettivi evidenziati dalla vitamina D, il Protocollo Coimbra nella SM rappresenta un valido strumento terapeutico, in grado di ridurre la frequenza delle ricadute e di mitigare smoldering inflammation e black holes.
Riferimenti bibliografici
Compston A, Coles A. Multiple sclerosis. Lancet. 2008;372(9648):1502–1517
Assunta Dal-Bianco, Jiwon Oh, Pascal Sati, Martina Absinta.Chronic active lesions in multiple sclerosis: classification, terminology, and clinical significance. Ther Adv Neurol Disord. 2024 Dec 19;17:17562864241306684
Martina B Sintzel, Mark Rametta, Anthony T Reder. Vitamin D and Multiple Sclerosis: A Comprehensive Review. Neurol Ther. 2017 Dec 14;7(1):59–85.
Smolders, J., Torkildsen, Ø., Camu, W., Holmøy, T. An Update on Vitamin D and Disease Activity in Multiple Sclerosis. Frontiers in Immunology, 2020. 11:703.
Mokry, L. E., Ross, S., Ahmad, O. S. et al. Vitamin D and Risk of Multiple Sclerosis: A Mendelian Randomization Study. PLoS Medicine. 2018. 12(8): e1001866.
Mowry, E. M., et al. Vitamin D status predicts new brain MRI activity in multiple sclerosis. Ann Neurol. 2012 Aug;72(2):234-40
Ascherio, A., et al. Vitamin D as an early predictor of multiple sclerosis activity and progression. JAMA Neurol. 2014 Mar;71(3):306-14
Ulises Gomezâ€Pinedo et al. Vitamin D increases remyelination by promoting oligodendrocyte lineage differentiation. Brain Behav. 2019 Dec 13;10(1):e01498
Amarpreet Sangha et al. The Role of Vitamin D in Neuroprotection in Multiple Sclerosis: An Update. Nutrients. 2023 Jun 30;15(13):2978.
Larissa Ragozo Cardoso de Oliveira et al. Calcitriol Prevents Neuroinflammation and Reduces Blood-Brain Barrier Disruption and Local Macrophage/Microglia Activation. Front. Pharmacol. 12 March 2020
VITAMINA D, GENOMA E MALATTIE AUTOIMMUNI
BODY DEFINE VLCKD
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PROGRAMMA A DISTANZA DI DIMAGRIMENTO CON UNA DIETA VLCKD
L’Obesità è uno dei principali problemi di salute pubblica mondiale, è causata nella maggior parte dei casi da stili di vita scorretti; ed è un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari, diabete, neoplasie, malattie autoimmuni, ecc.
L’obesità è una condizione ampiamente prevenibile e una modifica dello stile di vita può rappresentare il primo passo per il suo cambiamento. L’OMS l’ha definita l’epidemia del terzo millennio, spesso associata a diabete per questo è stato coniato un nuovo termine “DIABESITÃâ€.
Perdere peso è essenziale per migliorare la qualità della vita e per svariati motivi molte persone non hanno la possibilità di accedere a visite programmate in ambulatorio medico. Oggi l’emergenza creata dal coronavirus ha permesso di attivare un programma di telemedicina in grado di rappresentare una soluzione ideale per la gestione del peso corporeo.
Body Define VLCKD è un programma medico nutrizionale volto alla riduzione e al rimodellamento del corpo con una dieta chetogenica VLCKD (very low calorie ketogenic diet).
Il programma della durata massima di 16 settimane permette di perdere peso e raggiungere in un breve periodo di tempo il peso desiderato.
Body Define VLCKD è un programma dimagrante le cui visite si svolgono completamente con un servizio di telemedicina con una piattaforma di semplice utilizzo, non ci sono applicazioni da scaricare, basta un semplice link e con un click è possibile incontrare il Dott. Massimo Vincenti responsabile del programma Body Define VLCKD.
Come è organizzato il programma
Le visite sono programmate con una cadenza di 21 giorni, il primo incontro ha una durata di 1 ora ed è importante per raccogliere tutte le informazioni riguardanti lo stato di salute.
Dopo una attenta anamnesi e la lettura degli esami ematochimici si potrà stabilire obiettivo e tempo per ottenere il peso desiderato.
Alla fine dell’incontro sarà inviato tutto il materiale in formato PDF per iniziare il nuovo percorso in totale sicurezza e tranquillità .
Servizi e Costi
Prima visita:                    € 150
Controlli 21 giorni:       €  70
Come Prenotare
Basta compilare il form di richiesta visita presente sulla pagina dei contatti, successivamente riceverete lista esami e file informazioni preliminare sul programma di gestione del peso.
FENOMENO DI UHTHOFF
Calciuria, vescica neurologica e qualità della vita in soggetti con SM
La vescica neurologica è una disfunzione vescicale, che può interessare la fase di riempimento, di svuotamento o entrambe della vescica causata da un danno neurologico.
I sintomi quali incontinenza, frequenza ed urgenza minzionale sono causa di un peggioramento della qualità della vita ed i rischi di complicanze quali infezioni ricorrenti o reflusso vescico-ureterale sono alti.
Può la vitamina D rallentare la progressione della sclerosi Laterale Amiotrofica?
La sclerosi laterale amiotrofica è una rara malattia neurodegenerativa progressiva caratterizzata dalla perdita dei motoneuroni del sistema nervoso centrale che porta a debolezza muscolare, paralisi e morte, che in genere occorre entro 3-5 anni dall’esordio.
Un intervento multimodale su pazienti con sclerosi multipla progressiva
Tossicità da Vitamina D: Ipotesi patogenetiche e terapia
Indice di risposta personale alla vitamina D
Il colecalciferolo, erroneamente definito vitamina D3 deriva dalla conversione del 7-deidrocolesterolo (o provitamina D) a livello cutaneo dopo esposizione solare (UVB). Tuttavia questa capacità di sintesi di vitamina D risulta insufficiente per una gran parte della popolazione, a causa dei cambiamenti degli stili di vita: attività al chiuso, uso di creme solari e coperti con vestiti per la maggior parte del tempo, tutto questo ci espone ad una bassa produzione endogena di vitamina D.